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Algoretica, il neologismo dell’era informatica

Nel 2018 l’Accademia della Crusca ha deciso di inserire il termine algoretica fra i suoi neologismi. Ma cos’è l’algoretica? Secondo l’istituzione italiana, che può contare fra le sue fila studiosi ed esperti di linguistica e filologia della nostra lingua di estremo pregio, questo nuovo termine indica lo studio dei problemi e dei risvolti etici connessi all’applicazione degli algoritmi.

Di cosa si occupa l’algoretica?

La nascita del termine algoretica, come precedentmente accennato, è recente e risale al 2018, con la pubblicazione del libro “Oracoli. Tra algoretica e algocrazia” di Paolo Benanti, frate francescano del Terzo Ordine Regolare e docente di Teologia morale e Bioetica alla Pontificia Università Gregoriana. Il teologo evidenzia come le implicazioni sociali ed etiche dell’intelligenza artificiale rendano fondamentale una regolamentazione di queste strutture invisibili ma alla base del nostro mondo. L’algoretica nasce in risposta a quella che viene chiamata algocrazia, cioè dominio degli algoritmi. La nostra è una società sempre più fondata sull’evoluzione, sulla digitalizzazione e sull’ampliamento dei sistemi informatici. Per questo si può dire che il mondo contemporaneo è basato sull’applicazione quotidiana degli algoritmi. L’algoretica esprime proprio come sia necessario uno studio dei problemi etici e dei risvolti sociali (nonché politici, economici e organizzativi) che derivano dall’uso sempre maggiore delle tecnologie informatiche.

Derivazione

Il termine deriva dalla crasi ottenuta dall’unione di algor, abbreviazione di algoritmo (l’insieme delle regole necessarie per la risoluzione di un calcolo numerico) ed etica (l’insieme delle norme morali e comportamentali di un individuo).
Algoretica non è registrato dai dizionari e risulta ancora poco presente in rete, con 3.780 risultati per il sostantivo nelle pagine in italiano di Google (al 5 luglio 2020), 3.640 risultati per la variante algor-etica e soltanto 12 risultati per l’aggettivo algoretico (nelle varie flessioni).

Il neologismo nei dizionari

Nonostante i buoni propositi e l’importante significato, il termine deve ancora assumere una piena diffusione. Ancora non trova spazio in tutti i dizionari e risulta ancora poco presente in rete, nei testi a stampa e nei quotidiani.
Ci sono però delle buone probabilità di sdoganamento dell’uso di questa voce. Recentemente le più importanti società informatiche, il governo e il Vaticano hanno iniziato ad interessarsi all’argomento.

Algoretica: tra passato e futuro

Le tecnologie dell’informazione e l’intelligenza artificiale hanno ormai un peso sempre più rilevante nella società e nell’economia globale. Dalla politica, all’istruzione, dalla sanità, alla giustizia: tutto, oggi, è basato sugli algoritmi. Nella gestione dei rischi riguardanti gli ambiti economici, ambientali e della salute, sono necessari algoritmi trasparenti, che tengano conto di criteri condivisi a priori. L’essenza dell’impostazione etica implica anche l’inclusione della componente umana nell’automatismo informatico.
La complessità di queste tematiche presuppone l’introduzione della componente umana, in modo che questa non rallenti le potenzialità e l’efficienza dell’AI, ma la completi ed orienti verso valori da seguire.

Author

Lara Mastrofini