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Cos’è la privacy e com’è regolamentata?

In questo periodo la parola privacy, particolarmente in seguito all’hackeraggio del sito della Regione Lazio, è sulla bocca di tutti. Ma ci siamo mai chiesti realmente cos’è la privacy? Quali sono le violazioni commesse in merito ogni giorno? E soprattutto, qual è la legge che ne tutela i diritti?

Cos’è la privacy?

La parola privacy indica, in termini giuridico-legali, il diritto alla riservatezza in merito alla vita privata di una persona. Il concetto di privacy, principalmente occidentale, risulta essere estremamente moderno ed in progressiva evoluzione con lo sviluppo ed il progresso della tecnologia.
Inizialmente questo concetto era riferito esclusivamente alla sfera della vita privata. Negli ultimi decenni ha subito un’evoluzione estensiva, arrivando ad indicare il diritto al controllo sui propri dati personali.  Ad oggi, indica il diritto dell’individuo di avere il pieno controllo sulle informazioni che lo riguardano e sul trattamento o la visione altrui. Ma anche il diritto di esprimere liberamente le proprie aspirazioni, l’autodeterminazione e il riconoscersi parte attiva nel rapporto con le istituzioni e nel rispetto reciproco delle libertà.

Le normative per la privacy sono pensate per salvaguardare e tutelare la sfera privata del singolo individuo. Ciò ha lo scopo di impedire che le informazioni riguardanti la sfera personale siano divulgate senza l’autorizzazione dell’interessato. La tutela dei dati personali è ormai riconosciuta come un diritto dell’individuo per il controllo delle informazioni e dei dati riguardanti la sua vita privata. È la legge a dover fornire gli strumenti necessari affinché i cittadini abbiano queste possibilità.

La legge sulla privacy

L’Italia ha approvato tardivamente una legge di tutela della privacy di applicazione generale, solo nel 1996 con la legge 675. La legge 675/1996 sulla Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali attuava la Direttiva 95/46/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e alla libera circolazione di tali dati.

Dopo questo primo passaggio anche la consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni in materia ha subito dei cambiamenti. Si è così sentita l’esigenza di procedere con un successivo iter legislativo. Il decreto 196 del 2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, conosciuto come “Testo unico sulla Privacy” o “Codice della Privacy“, ha segnato un primo cambiamento. Questo, entrato in vigore dal 1° gennaio 2004 ha regolamentato l’adozione di cautele tecniche e organizzative che tutti, comprese le persone giuridiche, devono rispettare per trattare in maniera corretta i dati altrui.

Tale normativa è considerata la più completa a livello europeo: dedica la prima parte ai principi generali, dettando le definizioni essenziali per la comprensione della normativa, tra le quali quelle di dato personale e di trattamento.

Il GDPR

Per uniformare le normative sulla privacy nazionali e migliorare la protezione dei dati personali dei cittadini europei dentro e fuori l’Unione, il 4 maggio 2016 viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento UE 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, cosiddetto GDPR (General Data Protection Regulation), in sostituzione della direttiva 95/46/CE.

Dopo l’entrata in vigore del GDPR ovviamente anche il Codice della Privacy italiano ha subito variazioni e si è uniformato. Il GDPR è composto da 99 articoli e 173 considerando, che hanno solo un valore interpretativo. 

Gli obiettivi del GDPR

Il regolamento è attuato allo stesso modo in tutti gli Stati dell’Unione senza margini di libertà nell’adattamento (tranne ove indicato). I principali obiettivi del GDPR sono: 

  • in primis, la definitiva armonizzazione della regolamentazione in materia di protezione dei dati personali all’interno dell’Unione europea,
  • lo sviluppo del mercato unico digitale europeo. È grazie ad una maggiore tutela e sicurezza garantita ai cittadini che questi hanno la possibilità di avvicinarsi all’uso dei servizi digitali,
  • rispondere alle nuove sfide derivante dalle nuove tecnologie digitali.

Author

Lara Mastrofini