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Focus

Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

In un periodo caratterizzato da numerose difficoltà sociali, sanitarie, economiche ed informatiche come quello pandemico, si è presa consapevolezza delle nuove necessità degli italiani. La pandemia ha fatto emergere diverse criticità nel processo di transizione digitale del paese. Sia sulla velocità di connessione a cui hanno accesso le famiglie, sia riguardo la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Con lo scoppio della pandemia è indubbiamente aumentata l’attenzione posta sul tema della digitalizzazione.

L’evoluzione della PA

A fronte del particolare periodo pandemico, del numero limitato degli spostamenti e di tutti i cambiamenti che questo periodo ha apportato alla vita dei cittadini, tra i to do dell’agenda digitale italiana è stata inserita anche la proposta di digitalizzare la pubblica amministrazione. Ciò implica convertire in online alcuni servizi, permettendo così ai cittadini di usufruirne senza doversi necessariamente recare negli uffici delle Pa.

Nel 2013, prima dell’introduzione dell’agenda digitale italiana, il 99,4% dei comuni aveva un sito, ma meno del 20% lo utilizzava per erogare servizi online. Nel 2019 questo processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione non è ancora giunto a compimento. Ad oggi però si può dire che, servizi come la firma elettronica, la fatturazione elettronica e il rilascio digitale di documenti non sono più una novità. Non mancano, quindi, gli strumenti a disposizione dei cittadini per dialogare proficuamente con la Pubblica Amministrazione.

I progressi ai tempi della pandemia

In realtà, ogni Paese dell’Unione Europea, ha in programma un progetto di digitalizzazione che sta giungendo a compimento proprio in questi ultimi anni. La pandemia mondiale ha quindi solo accelerato ciò che era già stato avviato e che nel 2020 ha mostrato improvvisamente tutti i suoi benefici. Criticamente però, si può convenire anche sui ritardi di alcuni Paesi rispetto ad altri nella sua piena applicazione.

Dal febbraio 2021 in Italia è scattato l’obbligo di usare unicamente Spid e Cie per identificare i cittadini e rendere i principali servizi fruibili tramite l’App IO. Per rendere più semplice il processo di transizione è nata una nuova figura, quella del responsabile per la transizione digitale. Questa figura ha lo scopo agevolare il cambiamento del reparto amministrativo in forma digitale. La figura del responsabile per la transizione al digitale, disciplinata dall’articolo 17 del CAD, il Codice dell’Amministrazione Digitale convertito in legge n. 120 dell’11 settembre 2020, è sempre più rilevante. É suo compito far rispettare la scadenza relativa all’adeguamento digitale per le pubbliche amministrazioni. Questa ha l’obiettivo di accelerare il processo innovativo delle modalità di offerta dei servizi a cittadini e imprese.

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale

Le aziende hanno dovuto coordinare i sistemi informativi con quelli delle telecomunicazioni, occupandosi di garantire la sicurezza informatica e promuovendo un’alta accessibilità degli strumenti informatici anche ai soggetti diversamente abili. L’obiettivo finale di quest’operazione è quello di ridurre i tempi e i costi dell’azione amministrativa. Il vantaggio sarà invece quello di una maggior soddisfazione da parte dell’utenza, cui è necessario garantire di poter accedere ai servizi anche dai dispositivi mobili.

Uno dei risvolti più interessanti della nuova modalità di identificazione sta nella capacità dei sistemi di intelligenza artificiale di estrarre i cosiddetti big data, traendo dalle carte d’identità sanitarie dei cittadini alcune informazioni utili sia alla pratica medica che alla ricerca scientifica. Un cambiamento che ha ovviamente fatto riflettere sulla necessità di regole precise in materia legale al fine di tutelare la privacy dei cittadini.

Perchè è così importante digitalizzare la Pa?

Abbiamo ormai capito che la digitalizzazione è un’esigenza sempre più imprescindibile per ogni settore, soprattutto per la Pubblica Amministrazione. Diverse sono le ragioni che rendono inevitabile un cambiamento che, in realtà, si sarebbe dovuto attuare già da tempo.
In primo luogo, la digitalizzazione permette di erogare servizi in modo molto più rapido ed efficace, alleggerendo notevolmente la burocrazia.

Gli italiani vorrebbero dunque una Pubblica Amministrazione digitalizzata e richiedono, con una certa urgenza, la semplificazione delle procedure e la velocizzazione dei tempi di risposta. L’offerta, però, sembra ancora inadeguata.
Ed è proprio da queste riflessioni che bisognerebbe partire per sviluppare concretamente ed entro ragionevoli tempistiche un piano di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.

Author

Lara Mastrofini