Over 10 years we help companies reach their financial and branding goals. Engitech is a values-driven technology agency dedicated.

Gallery

Contacts

411 University St, Seattle, USA

engitech@oceanthemes.net

+1 -800-456-478-23

Focus

Green pass e privacy

Il green pass europeo è un documento adottato per agevolare la libera, e sicura, circolazione dei cittadini all’interno dei confini dell’Unione Europea. Grazie al Green Pass, dal 1° luglio 2021 valido in tutti gli Stati membri, i viaggiatori sono esonerati da qualsiasi restrizione agli spostamenti in tutta Europa. Questo certificato, quindi, certifica l’avvenuta vaccinazione da SARS Covid-19, oppure l’avvenuta guarigione, o un test recente con esito negativo

Il dibattito sulle decisioni governative in merito al green pass sta suscitando un enorme subbuglio. Ma che informazioni abbiamo in merito alla sicurezza del trattamento dei nostri dati provenienti dalla certificazione verde?

Impariamo a leggere il Green pass

Il green pass, scaricabile in formato digitale mediante l’app IO, contiene dei dati comuni, ma anche una serie di informazioni diversificate in base alla tipologia. I dati contenuti all’interno del green pass sono: nome, data di nascita, soggetto che ha rilasciato il certificato e identificativo univoco del certificato. Inoltre, per i soggetti sottoposti a vaccinazione, sono specificate tipologia, numero di dosi ricevute e data di somministrazione. Per coloro si sottopongono al tampone molecolare o antigenico è menzionato il tipo di test, la data, l’ora, il luogo e l’esito. Chi l’ha ricevuto in seguito alla guarigione dal virus implementa la data del risultato negativo del test ed il periodo di validità.

La verifica del suddetto dovrà essere attuata con una l’Applicazione VerificaC19, sviluppata dal Ministero della Salute.

Ad oggi il green pass ha una validità di 12 mesi dalla somministrazione della seconda dose (unica per chi ha contratto il virus) o di 48 ore per chi si sottopone al tampone.

La privacy, è il caso di chiamarla tale?

Ma parliamo di privacy e del dibattito che sta nascendo in merito all’obbligo del controllo del green pass da parte dei datori di lavoro.

“La richiesta di Green pass non viola la privacy ed è legittima

Così ha sentenziato il Consiglio di Stato che, in sede cautelare, ha ribadito la validità e l’efficacia delle disposizioni attuative (Dpcm del 17 giugno 2021) del sistema incentrato sulla certificazione verde Covid-19. Il Consiglio ha infatti confermando la decisione del Tar Lazio n. 4281/2021. In sintesi, ha respinto la prospettazione di quattro cittadini, non vaccinati, secondo i quali il meccanismo di contenimento dell’epidemia delineato dal legislatore nazionale comporterebbe un pregiudizio della riservatezza sanitaria, in contrasto con la disciplina europea sulla protezione dei dati sanitari.

Infatti, fra i dati verificati dall’applicazione Verifica C19, è assente la richiesta di autorizzazione all’accesso in lettura/scrittura ai file presenti sul telefono in lettura/scrittura. Ossia, dopo aver verificato il Green Pass, Verifica C19 non può iscrivere alcun file sul telefono, né leggere successivamente un file per mandarlo ad un server remoto. Quindi, nulla viene salvato o memorizzato sul dispositivo di controllo.

Il pericolo dei social

In realtà il vero pericolo per la privacy è rappresentato da noi stessi. Sempre più spesso la smania di comunicazione ci porta a condividere ogni avvenimento della nostra esistenza. Fra questi atti, sempre più frequentemente, la Polizia Postale ha notato un ampio aumento di pubblicazioni sui social network di foto che ritraggono il QR-code dei green pass. Il Garante della privacy lancia l’allarme sulla pericolosità di tale semplice gesto entrato, purtroppo, nel quotidiano di molti di noi. Quest’azione, infatti, espone informazioni personali e sanitarie a chiunque. Questi, i famosi dati sensibili, possono essere utilizzati per conoscere le nostre abitudini, patologie, fare truffe ai nostri danni o per profilazione commerciale. Ma si possono anche utilizzare le informazioni nascoste per attacchi mirati, furti d’identità, e clonazione dei green pass stessi.

Author

Lara Mastrofini