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Development Technology

Application Programming Interface (API)

Le Application Programming Interface

Le Application Programming Interface (API), sono una serie di convenzioni adottate dai software per agevolare il dialogo fra le applicazioni. Il ruolo di queste interfacce, inoltre, è quello di evitare replicazioni di codice. Il tutto permette la comunicazione fra i vari elementi, pertanto sono utilizzati come una forma di contatto.

Le API sono in grado di esporre le funzionalità di altre applicazioni grazie alla modalità standard. Inoltre permettono ai servizi resi disponibili di essere utilizzati nuovamente, anche non in maniera unitaria ma scomposta o frammentaria, in base all’esigenza.

Grazie alle loro modalità standard le API permettono quindi la funzionalità di altre applicazioni, aiutando il linguaggio a semplificarsi e la macchina virtuale a comprendere in modo più veloce quanto codificato. Proprio per mezzo delle Application Programming Interface è possibile traferire i dati anche se scritti con linguaggi di programmazione differenti.

Funzioni delle API

In breve, le API permettono quindi di non riscrivere ogni volta tutte le funzioni necessarie al programma, permettendo il riutilizzo del codice. Queste interfacce hanno diverse funzioni, ma le principali sono quattro. Per iniziare, la prima è quella che le consente di inoltrare un comando al software desiderato per riceverne la risposta. La seconda funzionalità di API è quella che permette di inserire i contenuti rilevati nei servizi web. La successiva è quella che concede la possibilità di riutilizzare i codici delle applicazioni mediante l’interazione tra programmi. Infine l’ultima funzione è quella che rende possibile controllare l’accesso da parte di altri programmatori.

Le API non sono però così distanti dalla nostra quotidianità, sono infatti presenti in tutti i servizi web. Ogni volta che avviamo una ricerca in rete il cliente ha rapidamente una panoramica della vasta gamma di prodotti da lui indicati fra cui scegliere. Alcuni degli esempi più famosi, insiti nelle nostre consuetudini, sono quelli relativi alle API presenti in: Google Maps, Paypal, social come Facebook e Twitter.

Come agiscono le Application Programming Interface

Nonostante l’uso inconscio ed i vantaggi apportati all’utente finale, è chiaro che le API servano principalmente ai programmatori. Ma vediamo concretamente come funziona un’Application Programming Interface: un client, per recuperare le informazioni utili, richiede l’intervento delle API. Questa richiesta viene elaborata da un’applicazione del server Web tramite l’URI (Uniform Resource Identifier) ​​dell’interfaccia. Dopo aver verificato la validità della richiesta, l’API effettua una chiamata al programma esterno o al server web che invia una risposta. Infine trasferisce i dati all’applicazione esaurendo la richiesta iniziale.

Funzionamento delle Application Programming Interface: iterazione

La sicurezza delle API

Mentre un’interfaccia utente è progettata per essere utilizzata da esseri umani, le API sono adoperate direttamente da un computer o un’applicazione.

La sicurezza di queste interfacce è data dal loro ruolo di intermediario. Sostanzialmente l’endpoint API separa l’applicazione fruitrice finale da quella fornitrice del servizio. Le API includono sempre credenziali di autorizzazione al fine di ridurre il rischio di attacchi al server, e un gateway API può limitare l’accesso per ridurre al minimo le minacce alla sicurezza. Inoltre, durante lo scambio, le intestazioni HTTP, i cookie o i parametri della stringa di query forniscono livelli di sicurezza aggiuntivi ai dati.

L’utilità delle Application Programming Interface

Per le ragioni fin qui esposte si comprende che, i vantaggi forniti dalle Application Programming Interface sono molti. Permettono di migliorare la collaborazione fra le diverse piattaforme, di innovare ed implementare il mercato, ma anche di monetizzare i dati ed aumentare la sicurezza.

Evoluzione in API web

Ad oggi le API si sono evolute in API web, cioè quelle che espongono i dati e le funzionalità di un’applicazione su Internet. Queste usano l’HTTP per richiedere messaggi e fornire una definizione della struttura dei messaggi di risposta. I messaggi di risposta sono solitamente file XML o JSON. Nel tempo sono stati fatti molti tentativi per semplificarne il design e renderne l’implementazione più utile.

Con l’aumento dell’utilizzo delle API Web, sono stati sviluppati alcuni protocolli per fornire agli utenti una serie di regole che specificano i tipi di dati e i comandi accettati:

  • SOAP (Simple Object Access Protocol), è un protocollo API costruito con XML, che consente agli utenti di inviare e ricevere dati tramite SMTP e HTTP. Con le API SOAP, è più facile condividere le informazioni tra app o componenti software in esecuzione in ambienti diversi o in lingue diverse;
  • XML-RPC, si basa su un formato specifico di XML per trasferire i dati, è più vecchio di SOAP, ma più semplice e leggero in quanto utilizza una larghezza di banda minima;
  • JSON-RPC simile al punto precedente, poiché sono entrambe chiamate di procedura remota (RPC), ma utilizza il formato JSON invece del formato XML per trasferire i dati. Entrambi i protocolli sono semplici. Sebbene le chiamate possano contenere più parametri, si aspettano solo un risultato;
  • REST (Representational State Transfer) è un insieme di principi dell’architettura API web, il che significa che non ci sono standard ufficiali (a differenza di tutti i punti precedenti che invece prevedono un protocollo).

Author

Lara Mastrofini

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