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Artificial Intelligence Development Focus

Come combattere il cambiamento climatico con l’Intelligenza Artificiale

Una delle piaghe più ingenti e dannose dell’età moderna è senza dubbio quella del cambiamento climatico. Questo fenomeno, tra le maggiori sfide del nostro secolo, necessita di essere contrastato in ogni modalità possibile. E, se la tecnologia nasce per aiutare l’uomo a migliorare la propria condizione vitale, perché non utilizzare la sua forma più evoluta per risolvere quest’ingente problematica?

L’apporto dell’AI

Usare l’AI può aiutare ad effettuare misurazioni e monitoraggi del mondo non virtuale. L’AI non si occupa di dati in quanto tali, ma si concentra nell’individuazione di schemi e connessioni. Per questo, è indispensabile per prendere decisioni in previsione di un futuro incerto come quello del cambiamento climatico.

Senza ombra di dubbio l’AI – e nello specifico il Machine Learning – ha una capacità di elaborazione ed analisi maggiore rispetto all’uomo. Per questo il suo utilizzo è indispensabile nell’attività di monitoraggio dei dati metereologici che sono alla base delle ricerche sul cambiamento climatico. Inoltre, l’AI offre l’opportunità di monitorare i dati ricevuti in modo da poter prevedere l’evoluzione di determinati eventi naturali. Gli algoritmi basati sull’apprendimento automatico possono ad esempio essere utilizzati per prevedere il decorso di cicloni tropicali o intense precipitazioni in determinate aree geografiche. Da tempo, infatti, la meteorologia fa uso dell’AI per valutare la durata delle tempeste e analizzare i danni che potrebbero derivarne.

Secondo la scienziata ambientale computazionale Nataliya Tkachenko, a capo del team Data Science and AI presso l’Università di Oxford:

“Utilizzare le macchine ci aiuta a effettuare misurazioni e monitoraggi del mondo reale, indispensabili per prendere decisioni migliori in vista di un futuro incerto. Nella sua forma più autentica, l’AI non si occupa dei dati in quanto tali, ma si concentra soprattutto sull’individuazione di schemi, dinamiche e connessioni nel mondo complesso. L’obiettivo finale è prendere decisioni o elaborare le informazioni”.

Grazie all’Intelligenza Artificiale si possono comparare immagini satellitari e tracciare automaticamente le variazioni della copertura del suolo. Informazioni particolarmente utili da sfruttare nelle aree del mondo in cui manca un monitoraggio sul territorio. Aiuta inoltre a velocizzare i modelli computerizzati, riducendo i costi di esercizio, specie per le previsioni meteo dettagliate che devono essere fornite in tempi molto brevi.

L’utilizzo dell’AI nel campo agricolo

Ma l’apporto dell’AI non si limita solo al campo meteorologico ed analitico. Anche l’agricoltura sta progressivamente scoprendo l’uso dell’Intelligenza Artificiale. La piattaforma cloud FarmBeats di Microsoft Azure riunisce i dati provenienti da sensori, foto, telecamere e droni e li usa per costruire modelli di Machine Learning basati sulla combinazione di una serie di dati. Questi hanno lo scopo di monitorare le colture e incrementare la resilienza degli agricoltori al cambiamento climatico. Questi algoritmi di AI riescono a combinare modelli meteorologici dettagliati con i dati provenienti dalle stazioni meteorologiche e con i sensori presenti nell’azienda agricola. Ciò consente alle singole imprese di avere un servizio preciso e dettagliato, ma soprattutto individuale.

L’intelligenza Artificiale corre in soccorso del Sahel

Il Sahel è una fascia di territorio dell’Africa subsahariana, estesa tra il deserto del Sahara a nord, la savana del Sudan a sud, l’oceano Atlantico a ovest e il Mar Rosso a est. La collocazione geografica di questo territorio ci fa comprendere come il suo clima sia particolarmente ostico. È situato in un’area di transizione dall’area arida della steppa del Sahara a quella fertile della Savana arborata sudanese.
La regione del Sahel presenta alti livelli di povertà, con conseguenti problematiche sanitarie. Le piogge sempre meno frequenti, le temperature elevate e periodi di siccità sempre più prolungati rendono la sopravvivenza di uomini, piante e bestiame particolarmente complessa. Il territorio deve dunque confrontarsi con il conseguente fenomeno di desertificazione dell’ambiente, che rende il terreno arido e non coltivabile.

La popolazione sopravvive per lo più grazie all’agricoltura e all’allevamento, che sono messe a rischio dalle condizioni climatiche.

Azione contro la fame

Da anni è ormai in atto un progetto con lo scopo di monitorare la siccità nel Sahel e dirottare gli allevatori verso pascoli più fertili. Ciò avviene grazie all’unione delle immagini satellitari ai dati raccolti dai pastori. Il sistema, consultabile al sito www.sigsahel.info, indica i migliori pascoli e le fonti idriche disponibili. Inoltre, consente di prevenire potenziali  emergenze climatiche grazie ad un sistema di raccolta ed analisi dei dati. Quando si lancia in tempo l’allarme, infatti, le autorità locali e le organizzazioni possono mettere in atto misure tese, da un lato, a scongiurare una eventuale criticità futura e, dall’altro, a promuovere interventi più sostenibili dal punto di vista economico.

Queste attività sono possibili grazie ad un sistema di allerta precoce basato sulla combinazione di dati e AI. L’iniziativa è nata da Azione contro la Fame, un’organizzazione umanitaria internazionale impegnata a eliminare la fame nel mondo. Grazie ad un messaggio radio, in diverse lingue locali, sono comunicate ai pastori nuovi territori in cui possano nutrire il proprio bestiame.

Author

Lara Mastrofini